Iter in hortis si configura come un viaggio itinerante alla scoperta dei giardini, dei parchi, degli spazi verdi delle città che, volta a volta, ospiteranno quest’azione teatrale. Un percorso fatto di sguardi, immagini, parole, suoni per conoscere e osservare da presso prati, alberi, piante da frutto, fiori, giochi d’acqua, e scoprire le storie di quei luoghi. Ma anche un flusso di emozioni, sensazioni le più diverse per identificare nel giardino quel luogo intermedio e misterioso in cui può trovare rappresentazione e rispecchiarsi il nostro mondo interiore. Una scelta di letture di brani letterari che hanno nel giardino il loro topos accompagneranno i partecipanti nel percorso di visita, accrescendo così quel rapporto dialogico tra vita e giardino, tra vita e natura. Il giardino è teatro della condizione umana, metafora della vita, insegnamento a prenderci cura, a far crescere ciò che coltiviamo. Coltivare il proprio giardino interiore è un po’ ritrovare se stessi, come scriveva Voltaire nel suo Candide. Ogni giardino racchiude il più grande dei misteri, quello della vita e del suo eterno rinnovarsi, è allegoria della corrispondenza tra il nostro esistere e il ciclo universale della vita.