Una nuova rassegna per la Provincia di Cuneo: tematica, multidisciplinare, policentrica.

Queste le prerogative, i segni distintivi e qualificanti, i punti di forza di una rassegna che intende provare a marcare un segno di discontinuità con analoghe manifestazioni culturali. Che si caratterizzerà nel segno aritmetico dell’addizione: più idee, più ospiti, più luoghi, per un festival davvero plurale, aperto, autenticamente nuovo, generoso di opportunità di conoscenza, che proporrà appuntamenti unici, in cui i contenuti tematici si sposeranno naturalmente a una pluralità di luoghi e di discipline.

L’idea ambiziosa è quella di una rassegna che individui ogni anno un tema di cogente attualità, che si proverà a declinare attraverso l’incontro fecondo con più discipline espressive (teatro in primis, ma anche danza, letteratura, arti figurative, fotografia, musica, cinema). Che sappia mettere in moto curiosità, intelligenza e sensi e che, senza offrire risposte definitive o facili certezze, possa rendere meno fluidi e incerti i nostri parametri cognitivi di riferimento.

Una rassegna che sia un reale laboratorio di idee (da qui il collegamento ideale a La Fabbrica delle Idee,) e di  approfondimento culturale, un festival dell’ascolto e del dialogo, che, in continuità con il nostro passato, continui a fare dell’impegno civile e sociale il centro della propria ricerca.

Ma la novità in assoluto è che sarà una rassegna policentrica, non concentrata in un’unica piazza, anche se Racconigi ne sarà il capofila e avrà più eventi in carnet. Realizzare una coalizione virtuosa tra più città si può rivelare, in un momento di chiara difficoltà economica e amministrativa, un dato di illuminata governance, perché introduce un’innovazione nelle dinamiche di relazione tra comuni, chiamati a fare davvero sistema.

CuneiForme si proporrà di cercare nei luoghi della provincia non tanto le identità del passato ma soprattutto quelle del futuro, per aumentare la massa critica, per una razionalizzazione territoriale sia logistica sia economica, proponendosi come un  progetto che unisce, che crea un’identità di sintesi, che non sia la somma, ma il moltiplicatore dei tanti atout su cui la provincia già oggi può contare.

Perché la rassegna si chiama CuneiForme? perché rimanda immediatamente a Cuneo e al suo territorio; perché il suffisso “forme” richiama le diverse discipline ed espressioni artistiche che caratterizzeranno il progetto e i tanti modi differenti di essere “cuneesi” che i comuni coinvolti incarneranno; perché il cuneo è una macchina meccanica semplice, usata il più delle volte come il fulcro di una leva: il cuneo muove o solleva oggetti, apre la via in un materiale solido; bene si presta quindi come metafora di un progetto che vuole essere incisivo, offrire nuove opportunità di conoscenza, proporre nuovi punti di osservazione, introdurre nuovi territori di senso; perché cuneiforme era la scrittura usata dai Sumeri e dagli Assiro-Babilonesi, che si eseguiva con uno stilo, imprimendo sull’argilla particolari segni composti da brevi incisioni a forma piramidale e appuntita; fu, per quei tempi, un sistema innovativo di comunicazione; ci piace l’idea che la rassegna CuneiForme, che proporrà anche residenze ad artisti di discipline differenti, chiamati a lavorare insieme a un’opera a declinazione del tema prescelto, possa far da battistrada ad un nuova modalità di creazione artistica.