PRIMA: Carmagnola, Cortile dell’oratorio “Don Bosco”, Borgo Salsasio, 27 maggio 1994 TESTO: drammatizzazione storica ideata e realizzata dal Laboratorio Teatrale del Liceo “Baldessano”, con la collaborazione della gente di Salsasio e dell’Associazione “Progetto Cantoregi” REGIA: Vincenzo Gamna INTERPRETI: Novanta attori tra studenti del Liceo “Baldessano” e abitanti di Borgo Salsasio. Libretto All’alba del 25 luglio 1944 il Borgo Salsasio si risveglia senza presagire la catastrofe imminente. La vita, se pur travagliata dalla guerra, scorre come ogni giorno scandita dalle azioni quotidiane e dal lavoro nei campi. Ma quel giorno insieme alle case, agli animali, agli oggetti cari, andarono bruciate le vite di persone semplici a cui l’ncendio tolse ogni cosa. I carmagnolesi ancora ricordano il triste episodio. Oggi, a cinquant’anni dalla catastrofe, il desiderio di ricordare per non dimenticare arriva dai giovani. Stretti nella collaborazione reciproca, gli studenti del liceo Baldessano e la gente di Salsasio hanno voluto portare testimonianza dell’incendio che distrusse il borgo il 25 luglio del 1944 e sensibilizzare tutti tramite l’autodramma. Tratto dal TG3 Regionale Un fatto storico accaduto a Salsasio, uno dei più antichi borghi di Carmagnola, durante la Seconda Guerra Mondiale, un intero paese che si mobilita per commemorarlo, revocando, a cinquanta anni di distanza, quel 25 luglio in cui i nazifascista, in seguito ad uno scontro coi partigiani, incendiarono per rappresaglia più di 100 case. E’ questo lo spettacolo Il giorno di San Giacomo nato dalla collaborazione tra il laboratorio teatrale del liceo Baldessano di Carmagnola e gli abitanti del borgo, dagli anziani ai bambini delll’asilo. Trecento fra interpreti, organizzatori e collaboratori di scena, tutti coordinati dalla regia di Vincenzo Gamna. Un episodio ancora ben vivo nella memoria locale cui i ragazzi hanno dato voce elaborando i testo della rappresentazione e gli anziani portando le loro testimonianze. ne esce una serie di quadri di teatro popolare, corale ed emozionante cui Gamna conferisce toni di superiore pietà e di simbolica rarefazione, muovendo immagini, suoni, gestualità con grande forza evocativa. Autenticamente coinvolti i partecipanti, che recitano con impegno e convinzione, e il pubblico che nel finale si fa parte attiva del dramma e della commemorazione collettiva. Graziella Rivera