TRAGEDIA POVERA, DI COMICI E CONTADINI PRIMA: Carmagnola, Piazza S. Agostino, 18 giugno 1983 TESTO: Vincenzo Gamna e Aldo Longo REGIA: Vincenzo Gamna MUSICHE: Carlo Artero COSTUMI: Luigi Genero SCENOGRAFIA: Costanzo Pasquetti COREOGRAFIE: Carla Galliano INTERPRETI: Oltre cento attori di Carignano, Carmagnola, La Loggia, Orbassano, Osasio, Pancalieri, Salsasio, Villastellone, Virle. Con la voce di Edmonda Aldini Libretto 1834: il colera è giunto per la prima volta in Europa, rinnovando i non sopiti terrori delle ricorrenti, mortali epidemie di peste. Una compagnia di attori che vaga per la provincia piemontese su un carro traballante, viene bloccata, tra Carignano e Carmagnola, dal cordone sanitario e per sopravvivere si ingegna a mettere in scena per i borghigiani la storia di un loro illustre concittadino, Francesco Bussone detto “Il Carmagnola”. IL capocomico ha partecipato, in un modesto ruolo alla rappresentazione della tragedia manzoniana Il Conte di Carmagnola avvenuta a Milano qualche anno prima (1828), e sulla scorta di quella esperienza guida i compagni nell’allestimento di uno spettacolo popolare che viene ideato e rappresentato, con l’aiuto dei contadini, in momenti e situazioni diverse e successive, con interpolazioni dell’onnipresente tragedia manzoniana. Il motivo conduttore dello spettacolo-biografia del Carmagnola, che sfrutta tutte le risorse del teatro popolare di piazza (musiche, canzoni, tableaux vivants…), coinvolge una seconda rappresentazione fatta con gli stessi mezzi espressivi e ne scandisce tempi e ritmi: quella dei rapporti di volta in volta arguti, teneri, sentimentali o burrascosi dei comici con la gente che li ospita. Un affresco di vita della Carmagnola contadina dell’Ottocento, che precede l’avvento della trasformazione industriale, ma già ne coglie i segni premonitori.