PRIMA: Racconigi, Castello Reale – piazzale nord, 27 maggio 2003 PROGETTO: Vincenzo Gamna, Koji Miyazaki e Marco Pautasso REGIA: Koji Miyazaki AMBIENTE E LUCI: Koji Miyazaki ELAB. SONORE: Gilberto Richiero COSTUMI: Luciana Bodda, Rinuccia Burzio INTERPRETI: Dario Geroldi (narratore), oltre quaranta attori a interpretare i “volti” dell’acqua, la confraternita del Gonfalone e della Misericordia di Villafalletto, la Banda Musicale di Villafalletto Libretto “Le acque hanno volti, e sopra i volti affiorano burrasche, bonacce, correnti…” Erri De Luca Un’evento teatrale all’insegna dell’acqua, o meglio delle acque. La risorsa idrica, il cosiddetto “oro blu” ne è il protagonista assoluto, il soggetto dominante insieme allegorico e concreto. L’acqua non è solo il liquido primordiale narrato dalla Genesi, o la saliva con cui Dio impasta la creta con cui verrà creato Adamo, ma anche l’abisso dove oggi naufragano le speranze dei clandestini. L’acqua dunque come elemento universale che accoglie tutto, che abbraccia la vita e la contiene. E’ nell’adesione di questo assunto, dell’acqua che si compenetra alla vita sino a confondersene che abbiamo pensato ad un’azione scenica che non si preoccuperà di indagarne le ragioni scientifiche, a descriverne gli usi e i consumi, a sviscerarne le implicazioni ambientali, ma che proverà ad individuarne ed avvalorarne le profonde radici culturali. Il titolo è mutuato da un’illuminante frammento di una lirica di Erri De Luca, Volti. La declinazione al plurale non è casuale, ma intende darne forza, assegnarne importanza e nello stesso tempo rimarcarne la molteplicità, la complessità di aspetti che non sempre siamo in grado di riconoscere pienamente. Perché le acque, in una sorta di visione antropomorfica, hanno “volti”, e proprio la rappresentazione di questi volti fornisce l’impalcatura tematica, costituisce l’ossatura del nostro spettacolo. Ad interpretare, a mostrare questi “volti” (della vita e della morte, della punizione e della purezza, del lavoro e del divertimento, della divisione) si avvicenderanno visivamente in uno spazio scenico costituito da un’ampia vasca, alcuni quadri viventi con la partecipazione di un centinaio e più di figuranti (comprese le Confraternite e la Banda Musicale di Villafalletto, celebri per la tradizionale processione del Mortorio Pasquale). A far da cesura ai quadri viventi, a cucire il filo rosso del nostro particolare racconto per immagini, un attore in veste di narratore, posto al centro della vasca, a rappresentare simbolicamente la scelta di approdare dalla terra ferma all’acqua, per ricercare l’intimità, la prossimità con il mistero della vita: un po’ come ritornare al grembo materno.