Quel viaggio

Quel viaggio

 

Allestimento scenico di Progetto Cantoregi al castello di Racconigi
per il Giorno della Memoria 2018 in ricordo delle vittime dell’Olocausto

Inaugurazione: sabato 27 gennaio 2018, ore 17.30 I – Allestimento fino all’11 febbraio 2018
Castello di Racconigi – Salone d’Ercole (Via Francesco Morosini, 3)

Per commemorare il Giorno della MemoriaProgetto Cantoregi, che da sempre pone l’impegno civile e sociale al centro della propria ricerca espressiva, cura un nuovo allestimento scenico nel Salone d’Ercole al Castello di Racconigi (che promuove l’iniziativa). Dopo i progetti del 2016 e del 2017, quest’anno la compagnia ricorda le vittime dell’Olocausto e la liberazione di Auschwitz con una installazione di luci, film e oggetti di scena dal titolo “Quel viaggio”, che sarà inaugurata sabato 27 gennaio alle ore 17.30.
Sarà visitabile fino all’11 febbraio 2018. Orari: da martedì a domenica dalle ore 9 alle 19 (ultimo ingresso alle ore 18). Al Salone d’Ercole si accede con il biglietto di ingresso al castello (5 euro salvo riduzioni o esenzioni, consultabili sul sito del Polo Museale del Piemonte).Visite guidate tematiche per le scuole su prenotazione: pm-pie.racconigi.sed@beniculturali.it.

L’allestimento prevede la proiezione, sulla parete al fondo del Salone d’Ercole del film Quel viaggio, libera riduzione da l’Istruttoria di Peter Weiss, realizzato nel 1997 da Vincenzo Gamna e Koji Miyazaki con la partecipazione in scena degli allievi ed ex allievi del Liceo classico Baldessano di Carmagnola. Dai crudi verbali del processo tenutosi a Francoforte nel 1963-64 contro i maggiori responsabili del lager di Auschwitz, Quel viaggio ripercorre l’atroce realtà dello sterminio di milioni di ebrei, prigionieri politici, omosessuali, zingari, testimoni di Geova: i prigionieri, i testimoni e gli imputati sono interpretati dai ragazzi che intervengono a livello ora individuale ora corale.
Per molti deportati non ci fu ritorno a casa da quel drammatico viaggio che li dirottò ai campi di concentramento. Ora le loro anime sono ricordate nei cimiteri di diversi Paesi. E proprio un cimitero ebraico sarà evocato dall’allestimento in tutta l’area del Salone d’Ercole, simbolo di tutti i luoghi deputati a non dimenticare la tragedia. I sepolcri saranno rappresentati da strutture cubiche di diverse dimensioni, posizionate nello spazio casualmente, proprio come lo sono nella realtà le tombe ebraiche, e valorizzati attraverso una drammatica luce blu. I visitatori potranno camminare all’interno del cimitero e deporre una pietra sopra le tombe, proprio come prevede la tradizione ebraica. Il pubblico potrà trovare i sassolini all’ingresso del Salone o portarli da casa.

Progetto Cantoregi. L’impegno civile e sociale è al centro della ricerca espressiva di Progetto Cantoregi. L’attività della compagnia carignanese prende il via nel 1977, grazie all’idea del regista e autore Vincenzo Gamna di creare un teatro popolare capace di coinvolgere l’intera comunità in tutte le fasi di preparazione e realizzazione di una pièce, una sorta di autodrammi sul modello del gruppo del Teatro Povero di Montichiello in Val d’Orcia. Progetto Cantoregi trae la propria denominazione da un progetto, commissionato dai Savoia nel XVIII secolo, per la costruzione di un teatro nella città di Carignano, ideato dall’architetto Pietro Maria Cantoregi, che però non venne mai realizzato. Assumendo il nome di Progetto Cantoregi, la compagnia ha inteso affermare la propria vocazione progettuale, volta ad una teatralità popolare, vagante, senza fissa dimora, come in una perenne bohème di ricerca. Le sue proposte espressive si ispirano in particolare alla storia contadina e degli eroi del quotidiano. Dal 2001 organizza il festival La Fabbrica delle Idee a Racconigi (Cn).
Info:Castello di Racconigi: 0172.84005-84595  pm-pie.racconigi@beniculturali.it

Progetto Cantoregi 335.8482321 – 338.3157459  info@progettocantoregi.it

Il Castello sotterraneo (Racconigi)

Il Castello sotterraneo (Racconigi)

 

Un inedito itinerario di esplorazione dei sotterranei del castello, ideato da Koji Miyazaki, che dalle cucine settecentesche del Castello condurrà i visitatori fino alle cucine ottocentesche passando per i locali di confetteria, di frutteria, dalle cantine alle ghiacciaie. Il percorso attraverserà luoghi del castello mai aperti al pubblico e porterà alla scoperta dei segreti degli Uffici di Bocca, concludendosi con una piacevole degustazione di prodotti del territorio e da una selezione di vini.

Il giardino delle delizie

Il giardino delle delizie

 

allestimento scenico realizzato presso il Giardino delle Rose del Castello di Moncalieri, su ideazione di Koji Miyazaki e Marco Pautasso. Un omaggio alla bellezza del creato e, allo stesso tempo, una denuncia contro il continuo scempio dell’uomo sulla natura, gli sprechi e l’incapacità di distribuire equamente la ricchezza. Ha inaugurato domenica 28 maggio alle ore 21. (Moncalieri)

Come fiori nel vetro

Come fiori nel vetro

 

allestito In occasione del giorno della memoria nel Salone d’Ercole del Castello Reale di Racconigi vuole ricordare i 334 ebrei stranieri costretti a salire sul treno della morte alla stazione di Borgo San Dalmazzo. Installazione costituita da una composizione di barattoli di vetro, ciascuno dei quali custodisce il nome di uno di questi ebrei e un fiore. La scelta dei barattoli rimanda a Irena Sendler, un’eroina della resistenza polacca, che salvò circa 2500 bambini ebrei durante l’occupazione tedesca, nascondendo per anni in barattoli di marmellata vuoti i fogli con i nomi delle famiglie d’origine. Arrestata e torturata dalla Gestapo non rivelò mai i nomi dei bambini. Nel 1965 le venne conferita dagli israeliani la medaglia di Giusta tra le nazioni. (Racconigi)

The bridge-builders

The bridge-builders

allestimento luminoso su ideazione di Koji Miyazaki e Marco Pautasso che a Moncalieri (Torino), da domenica 18 dicembre 2016 sino alla fine di febbraio, ha vestito di luci il ponte di San Giovanni, detto dei Cavalieri, edificato dai Templari nel 1255 per unire le due sponde del fiume Po, il cui messaggio è illuminare ponti come atto politico e gesto simbolico contro i troppi muri che si innalzano nel mondo, per sostenere la necessità di superare i conflitti, creare legami e occasioni di incontro e confronto, lanciarsi di là dall’ostacolo, spingersi verso l’oltre e l’altro, nella volontà di unire e non dividere.

Real peperone

Real peperone

allestimento scenico In occasione di Peperò 2016, la 67^ edizione della Sagra del peperone di Carmagnola, nelle cucine ottocentesche del Castello di Racconigi ideato da Koji Miyazaki, l’allestimento si propone di celebrare la “regalità”, la maestosità, lo splendore dell’ortaggio che forse meglio racconta l’estate, il “principe” della tavola nella bella stagione, e al contempo omaggiare la “regina” tra le zone di produzione più pregiate del nostro paese. (Racconigi).

Vittorio Emanuele II. Il Re galantuomo

Vittorio Emanuele II. Il Re galantuomo

 

La mostra, attraverso allestimenti scenici e teatrali curati dall’associazione Progetto Cantoregi, focalizza l’attenzione sui momenti più significativi dell’infanzia e dell’adolescenza del primo re d’Italia: dal tragico episodio dell’incendio a Poggio Imperiale, alla severa educazione impartita dal Cavaliere Cesare Saluzzo, fino al fidanzamento con Maria Adelaide Articolo Fino al 13 marzo 2011VITTORIO EMANUELE II, IL RE GALANTUOMO – L’INFANZIA E LA GIOVINEZZA – Racconigi La mostra, attraverso allestimenti scenici e teatrali curati dall’associazione Progetto Cantoregi, focalizza l’attenzione suimomenti più significativi dell’infanzia e dell’adolescenza del primo re d’Italia: dal tragico episodio dell’incendio a PoggioImperiale, alla severa educazione impartita dal Cavaliere Cesare Saluzzo, fino al fidanzamento con Maria Adelaide avvenutonel 1842. Lungo il percorso, che si snoderà nei locali espositivi, al primo piano nobile, al secondo piano, negli ammezzatidelle balie, saranno esposti quadri, busti, bronzi, armi, mobili che fanno parte delle collezioni della residenza. Perl’allestimento sono stati individuati dipinti tematici che ripercorrono le tappe fondamentali della vita di Vittorio Emanuele II,con particolare riferimento agli episodi cardine della prima parte della sua vita, come l’importante figura genitoriale, irapporti con il casato di Asburgo Lorena, il fratello Ferdinando e l’unione con Maria Adelaide.L’esposizione, realizzata dal Castello di Racconigi insieme alla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici delPiemonte e alla Fondazione DNart, completa il suo percorso a Palazzo Reale di Torino, altra sede espositiva dell’evento,dove si coglieranno i due ulteriori aspetti del sovrano: i capitoli della storia che lo portarono al trono d’Italia e la sua vitaprivata. Visite dal martedì alla domenica, con orario 9-19.30, ultimo ingresso alle 18.30. Lunedì chiuso. Ingresso mostra alCastello di Racconigi: 6 euro, ridotto 5 euro, ridotto speciale 4 euro, ridotto scuole 4 euro. Ingresso gratuito bambini fino a5 anni e titolari Abbonamento Musei.Info e prenotazioni: tel. 011.4369213, info@fondazionednart.it, prenotazione@fondazionednart.it

Regine a Racconigi

Regine a Racconigi

Ad vi(t)am novam

Ad vi(t)am novam

Abbecedario Invernale

Abbecedario Invernale

 

Allestimento scenico scientifico su neve e freddo Ad una lettura distratta o frettolosa, la titolazione può indurre forse a fraintendimenti, o delineare intenti non pienamente corrispondenti alle finalità perseguite. Questo abbecedario, ideato e organizzato da FABRICA MIRABILIUM, al contrario di quei colorati e vivaci compendi scolastici d’antan cui idealmente si richiama, ancora ben presenti nella memoria dei più attempati, non manifesta velleità disvelative, non pretende di fornire rudimenti essenziali di una disciplina, o l’abbiccì di una materia, nello specifico di una stagione, né si incarica di esaurire un tema vasto e oggettivamente complesso come l’inverno. Intende proporsi invece, pur nella sua veste di allestimento scenico scientifico, come abbecedario altro . Un abbecedario che si differenzia non tanto per le scelte cromatiche, qui improntate ai candidi e quieti toni del bianco, ma in quanto decide di articolarsi non per concetti o per nozioni, bensì per emozioni. Emozioni che sprigionano da pochi ma simbolici oggetti, da suggestive plastiche immagini, da un ambiente che si rivela incantato, dove si combinano brevi estatiche visioni, musiche avvolgenti, suoni limpidi ed eterei, arrivando a comporre quasi una liturgia del generale inverno, modulata su una partitura di toccanti illuminazioni liriche, tutte iscritte nel segno e nel sogno della neve . Un ambiente scenico che finisce per rivelarsi, ai più attenti e sensibili, nella sua essenza più profonda e vera, come l’ altrove emozionale spesso agognato, che sa toccare i recessi più profondi del nostro cuore, e all’occorrenza trasformarsi in una prodigiosa macchina del tempo, proiettandoci all’impronta nella stagione forse più felice della nostra infanzia. A quelle emozioni cardinali che hanno plasmato il nostro sentire, come incredulità, gioia, serenità, malinconia, ma talvolta anche paura, che scaturivano e turbinavano tutte insieme dall’epifania di quel magico ed ogni volta stupefacente fenomeno atmosferico che si chiama neve: quando il cielo sembrava improvvisamente collassare e si adagiava comodamente e compostamente sulla terra, e il paesaggio circostante subitamente si assopiva, le angolosità si ammorbidivano, le brutture pudicamente si acquattavano, e la vita recuperava d’un tratto, come per miracolo, un ritmo diverso, inesplorato, che scoprivamo assolutamente nostro, perché in perfetta sintonia al nostro essere, del tutto aderente ai nostri desiderata . Abbecedario invernale è dunque il nostro piccolo tentativo di far rivivere, anche se per pochi istanti, quello zenith emotivo, mai più dimenticato. Come a voler riscoprire un tempo. Il tempo della neve. Non solo una stagione, ma un momento di formazione. E a rendere così immortale nel nostro cuore il suo silenzioso canto.