Il paradiso di Vincenzo (Racconigi)

Serata in memoria e in onore di Vincenzo Gamna. Tra aneddoti, ricordi, frammenti video, testimonianze, letture di brani tratti dai suoi tanti spettacoli, il tributo commosso della sua comunità che si impegna a dare continuità al suo profetico impegno progettuale di un teatro di tutti e per tutti.

L’ora della libertà

di Koji Miyazaki e Marco Pautasso. Un percorso emozionale nella Caserma La Marmora di via Asti a Torino, dove vennero imprigionati molti partigiani, e tanti di loro interrogati, torturati o fucilati. Un evocativo viaggio tra immagini, musiche, voci e oggetti che immergono il visitatore nel clima dell’epoca, dall’ingresso della caserma al cortile delle fucilazioni, dal porticato alla stanza degli interrogatori. (Torino) Inoltre il cartellone del Festival ha proposto l’incontro Un teatro di tutti e per tutti dedicato all’audience engagement, partendo proprio da ciò che ha caratterizzato Progetto Cantoregi in quasi quarant’anni di attività: la creazione di un teatro popolare capace di coinvolgere l’intera comunità in tutte le fasi di preparazione e realizzazione di una pièce. L’appuntamento è stato realizzato con la collaborazione di Hangar Piemonte | Reinventare il futuro, progetto dell’Assessorato alla Cultura della Regione Piemonte, coordinato dalla Fondazione Piemonte dal Vivo.

Giorno della memoria

Allestimento scenico del Salone d’Ercole e Cappella del Castello di Racconigi. Serata alla memoria e alla riflessione con le letture e i racconti di vita fatti da Suor Giuliana Galli del Cottolengo e il ricordo del salvataggio dalla deportazione della nonna Enrichetta, della mamma Ada e della figlioletta Adele Segre da parte delle suore Vincenziane del manicomio di Racconigi.

La vita non è che un’ombra che cammina

di Vincenzo Gamna, Margy Mordenti e Marco Pautasso, regia di Koji Miyazaki, in collaborazione con il Centro Diurno Cussanio del Dipartimento di Salute Mentale ASL CN1 e Scout Racconigi 1. Un verso tratto dal Macbeth di Shakespeare è il titolo individuato per un’azione scenica che si propone come un viaggio nel gran teatro umano, nella vita e nella morte, nell’odio e nell’amore, nel potere e nella libertà, nella saggezza e nella follia, nella molteplicità di situazioni e temi che vanno a comporre il mistero della vita. (Racconigi)

A bitter story #2

di Francesca Bono e Fabio Ferrero, regia di Koji Miyazaki. (Racconigi, Torino)

Cara moglie che tu non mi senti

di Vincenzo Gamna, Marco Pautasso e Eugenio Vattaneo. Una proposta scenica che è uno sguardo al femminile sulle “ore lunghe” della Grande Guerra. Il trauma bellico fu il detonatore di una frattura sociale e familiare, con conseguente sovvertimento dei ruoli di genere, anticipando i successivi processi di consapevolezza e emancipazione femminile. Le donne, madri e spose, divennero improvvisamente protagoniste nella sfera pubblica, assumendo un ruolo di inedita centralità nella vita del Paese. (Racconigi, Torino)

 

A bitter story

di Francesca Bono e Fabio Ferrero, regia di Koji Miyazaki. A Barge e Bagnolo Piemonte vive la seconda comunità cinese più numerosa in Europa in rapporto agli abitanti locali. Da secoli, l’attività principale della zona è l’estrazione della pietra di Luserna. Negli ultimi anni sono sempre più frequenti i congiungimenti famigliari di ragazzi adolescenti che faticano a seguire i percorsi scolastici e spesso finiscono per abbandonare. (Racconigi, Bagnolo, Saluzzo, Torino).

Stagioni – Le fasi della conoscenza

di Maria Agnese Agnese Fossati e Giuseppe Cavaglieri, regia di Vincenzo Gamna. Spettacolo con gli studenti della locale Scuola Media ”B.Muzzone (Racconigi)

E dio mi fece donna. 2° movimento

Donne che scelgono, di Vincenzo Gamna e Marco Pautasso, regia di Koji Miyazaki. Da Persefone a Rusalka, da Giuditta alla Maddalena, da Ipazia ad Hina, diversi percorsi al femminile in un gioco di rimando tra mito e storia, per raccontare drammaturgicamente i vissuti di chi ha deciso di ribellarsi, di non rinunciare, di non tacere, di resistere. (Racconigi)

Non smette mai di piovere

Venerdì 29 giugno e sabato 30 giugno, ore 21.30 Ex Ospedale Psichiatrico di Racconigi PROGETTO CANTOREGI NON SMETTE MAI DI PIOVERE (studio) di Berte Bakary e Marco Pautasso. Regia di Koji Miyazaki. Storie di ragazzi africani, di destini segnati, di bambini fatti crescere con le armi, mai giocattolo, educati ad uccidere, a non avere paura, anzi, a convivere, ad avere dimestichezza e familiarità con il pensiero della morte, propria o altrui. Depredati del futuro, dell’innocenza, sono costretti a correre, a fuggire sempre, a scappare dalla propria terra e dalla propria storia, obbligati ad inseguire vanamente i propri sogni in un altrove lontano, spesso ostile, diffidente, duro. Storie d’Africa. Di un continente dalle infinite risorse ma dove, anche quando si sta riparati, non si capisce bene perché, non smette mai di piovere, così come recita un noto detto ivoriano. L’autore: Berte Bakary, 37 anni, originario della Costa d’Avorio, vive a Carmagnola e lavora come operaio in una fabbrica metalmeccanica. Arrivato in Italia per fuggire dalla persecuzione etnica, ha scoperto il teatro durante la sua permanenza nel carcere di Saluzzo. Già autore di “Sono incazzato nero”. Dopo 7 ore di viaggio dalla Costa d’Avorio arriviamo in Liberia. Alla frontiera siano obbligati da un gruppo di ribelli armati a spogliarci nudi. Nudi come quando si nasce. Tra le persone che trasportavamo individuano subito tre liberiani: due donne e un uomo. Prendono la più anziana. Inscenano una sorta di rituale intorno a lei, poi, all’improvviso, la sgozzano come una capra. Io rimango impietrito, mentre un altro dei ribelli, con un colpo secco di machete, amputa le mani dell’uomo. L’altra donna viene infilata dentro ad una specie di torretta, fatta con le gomme delle automobili. La cospargono di benzina e le danno fuoco. Ci ordinano di metterci tutti in ginocchio. Ci chiedono, gridando, chi di noi sia il battistrada, minacciandoci di bruciarci tutti vivi… Senza nemmeno rendermi conto, mi ritrovo in piedi. Il più giovane dei ribelli, quasi un bambino, avvicina il suo mitra alla mia faccia. Spara una raffica in aria. Nello stesso istante, spariscono tutti nel nulla.